Lettera ai bulli
Lettera ai bulli
Carissimi e Carissimi bulli, mi rivolgo a voi che nel tardo pomeriggio del 31 ottobre c.a. (sta per corrente anno, mi permetto la precisazione in quanto chi inneggia a Mussolini oggi, mi dà l’impressione sia un tantino ignorante) avete provato a calpestare la dignità di alcune giovanissime donne e giovanissimi uomini.
Ci avete provato e lo ripeto, perché vi assicuro che dopo lo sgomento, la pura e l’incredulità Le, Gli avete consegnato una forza che nemmeno ve lo immaginate. La forza di chi decide di vivere se stesso nel rispetto di se stesso. Concetto mi rendo conto un po’ complesso da elaborare per chi non è capace di vivere accettando chi ha il coraggio di affrontare il mondo con la pace, il rispetto e la libertà, riconoscendo nell’altro un individuo di pari valore.
Di certo non siete stupidi, visto che riuscite ad accendere un petardo ritengo che possiate anche affrontare un qualche tipo di ragionamento semplice del tipo: “Cosa ho voluto dimostrare con il mio gesto? A chi? A me stesso? Alla società? A loro?” Vorrei incontrarvi per tentare di capire cosa nascondete di tanto fragile da farvi agire da perfetti vigliacchi. Si, perché dopo ve la siete dati a gambe e anche alla veloce, spavaldi inneggiatori ad un passato che le forze civili, democratiche, solidali di questa città e del Paese intero non permetteranno di ritornare.
Ma basta accuse soltanto a voi. Come ho detto vorrei incontrarvi, per raccontarvi un po’ di storia e non solo quella che si legge sui libri di scuola. Ma storie di vita vissuta, di donne e uomini che hanno lottato per difendere la libertà di pensiero, di parola, di vivere e amare seguendo la propria anima, e pensate un po’, alcuni sono morti in nome di quella libertà che con il vostro gesto rendere indecente.
Siete ignoranti perché “ignorate”, che tradotto significa “non essere a conoscenza”. Per questo vorrei incontrarvi, per rimediare ad una mancanza, perché se queste cose accadono di certo un po’ di responsabilità è anche di questa società di cui faccio parte, che vi ha concesso un” senso di libertà illimitata”, che non vi ha insegnato che “La mia libertà finisce dove comincia la tua”, ma soprattutto che ad azione corrisponde una reazione…. a favore o contraria.
Vi aspetto.
La Segretaria Generale CISL Ferrara
Bruna Barberis
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