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“Prosegue la beffa sulle pensioni: sino al 2018 limiti alla perequazione delle pensioni, in contrasto con il diritto alla perequazione sancito dalla Corte Costituzionale”.

Così Loris Cavalletti, responsabile Pensionati Cisl ER, commenta la norma previdenziale della legge di Stabilità. Lo fa in occasione degli esecutivi unitari di Spi, Fnp, Uilp Emilia-Romagna, riuniti per varare le modalità con cui presentare, unitariamente in regione, i ricorsi pilota contro la legge applicativa della sentenza della Corte Costituzionale sul blocco delle pensioni.

“Altro che rivalutazione delle pensioni, come il sindacato chiede da anni e la Corte Costituzionale sancisce –osserva Cavalletti- si continua a fare bancomat con le pensioni. Nella legge di stabilità –rimarca- non si parla più di clausola di salvaguardia, ma si precisa che gli interventi verranno finanziati rimodulando le indicizzazioni delle pensioni stesse”.

Infatti, le pensioni superiori a 4 volte il minimo nel biennio avranno una rivalutazione automatica del 75% anzichè del 90%; quelle superiori a 5 volte il minimo Inps avranno una rivalutazione del 50% anzichè del 75%; da 6 volte del 45% anziché del 75%. Resta indicizzazione al 100% per le pensioni al minimo fino a 1500 euro e nessuna perequazione per chi supera i tre mila euro. E dimenticando sempre che l’assegno pensionistico è salario differito”. L’estensione, anche se parziale, della no tax area per i pensionati è positiva, ma va attuata nel 2016 e non nel 2017 come prevede la legge.

Infine, Cavalletti sostiene che “è sbagliato non introdurre la flessibilità di accesso alla pensione, perché così si continuano a penalizzare i lavoratori ed i giovani che non trovano sbocco nel mercato del lavoro per il blocco del turn over”.

Da qui la mobilitazione dei sindacati Pensionati per ottenere una modifica sulla legge di stabilità, attraverso manifestazioni, sit in, incontri coi parlamentari locali. (i.r)

CISL Ferrara C.

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