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Una serie di ricorsi-pilota contro il Decreto Legge 65 del governo, relativo alla perequazione pensionistica, alla luce della sentenza della Corte costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni. A presentarli unitariamente, presso il Tribunale di Bologna, saranno i sindacati Pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil dell’Emilia-Romagna. Secondo i sindacati ci sono 5-6 casi che presentano aspetti evidenti di incostituzionalità. “In Emilia-Romagna spiega Loris Cavalletti, responsabile regionale Pensionati Cisl- abbiamo deciso di fare ricorsi unitari ed ora anche altre regioni sono su questa strada. Con questa iniziativa vogliamo difendere il principio secondo cui la pensione è salario differito, frutto di lavoro e di contributi, e non una mancia del Governo”. Concordi che “la pensione è salario differito, che deve essere dignitoso e coerente con quanto versato” negli anni di lavoro sono anche i segretari regionali Spi Cgil Bruno Pizzica e Uilp Uil Rosanna Benazzi. Pertanto, i tre sindacalisti emiliano-romagnoli dei Pesnionati avvertono: “Se sarà necessario scenderemo ancora in piazza dove continueremo a stare anche se ci dicono di stare sereni”.

In Emilia-Romagna sono 1.286.000 i pensionati, 695.000 donne e 591.000 uomini, mentre l’82% di loro, nel settore privato, riceve un importo medio inferiore ai 1.500 euro lordi mensili. Nello specifico l’importo medio è di 954 euro lordi al mese contro i 942 euro lordi dello scorso anno. Ma l’importo medio degli uomini è pari a 1.295 euro lordi mensili, quello delle donne a 731 euro lordi mensili. In regione, negli ultimi due anni, i pensionati sono calati di 31.800 unità a causa della ‘Legge Fornero’. E sono 100.375 quelli che ricevono un importo inferiore ai 500 euro lordi al mese. L’82% meno di 1.500 euro lordi al mese e solo il 6% un importo superiore ai 3.000 euro lordi al mese. Le pensioni più alte sono corrisposte a Bologna con una media di 1.035 euro lordi al mese, quelle più basse a Rimini con 820 euro lordi al mese. Per quanto riguarda il pubblico impiego, la media si attesta sui 1.714 euro lordi al mese anche se il 73% dei pensionati riceve un importo medio inferiore ai 1.500 lordi al mese. Sulla cifra media, più consistente rispetto a quella del settore privato, influiscono i contributi di categorie di lavoratori dalle retribuzioni più elevate come magistrati, medici, docenti universitari, tutti parte del settore del pubblico impiego. Infine, l’alta tassazione sulle pensioni in Italia rispetto a quella tedesca, francese, inglese e spagnola. Su una pensione media di 1.500 euro lordi mensili, in Italia l’Irpef è al 20,7% pari 4.040 euro all’anno; in Germania allo 0,2%, pari a 39 euro all’anno; in Francia al 5,2%, pari a 1.014 euro all’anno; in Inghilterra al 7,2%, pari a 1.404 euro all’anno e in Spagna al 9,5% pari a 1.852 euro all’anno

CISL Ferrara C.

La Cisl Ferrara, avec ses 28 153 membres répartis dans toute la province, est un point de référence important pour les travailleurs et les citoyens ; le syndicat offre chaque jour une aide concrète pour la protection des droits, garantissant une aide concrète afin de résoudre les problèmes de la vie quotidienne. À travers ses structures syndicales, la CISL défend les travailleurs de tous les secteurs du monde du travail, les retraités, les chômeurs et les travailleurs atypiques, sans aucun préjugé politique, religieux ou ethnique.

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