Mercatone Uno chiede l’ammissione al concordato preventivo
È stata depositata in data 19 gennaio da Mercatone Uno, azienda di distribuzione italiana presente su tutto il territorio nazionale, leader nel settore della distribuzione di mobili, complementi d’arredo e prodotti per la casa presso il Tribunale di Bologna domanda prenotativa di ammissione alla procedura di concordato preventivo.
Com’è noto, l’art. 161, c. 6, L.F. prevede che l’imprenditore possa depositare il ricorso contenente la domanda di concordato unitamente ai bilanci relativi agli ultimi tre esercizi, riservandosi di presentare il piano contenente la descrizione analitica delle modalità e dei tempi di adempimento della proposta, nonché l’elenco nominativo dei creditori con l’indicazione dei rispettivi crediti entro un termine fissato dal giudice, compreso fra sessanta e centoventi giorni e prorogabile, in presenza di giustificati motivi, di non oltre sessanta giorni.
Da quanto abbiamo appreso, la domanda prenotativa ed il piano concordatario sono stati affidati al commercialista bolognese Alessandro Servadei, che da alcuni mesi ricopre anche la carica di presidente del consiglio di amministrazione; l’avvocato Diego Rufini sarebbe invece il legal advisor.
Indiscrezioni allo stato non comprovate farebbero intendere che siano in corso trattative con potenziali investitori con cui si starebbe discutendo il nuovo piano industriale elaborato da Alix Partners.
Si apre ora una nuova fase per i 3.700 dipendenti impiegati presso i 79 punti vendita di insegna Mercatone Uno.
Come ricorda il Segretario Fisascat Ferrara Luca Benfenati, a fronte di questa ultima grave notizia, non abbiamo avuto nessuna informazione circa le ricadute che l’istanza di concordato preventivo potrà avere sui dipendenti di Mercatone Business e non abbiamo alcuna informazione sul piano industriale che dovrà necessariamente essere presentato al Tribunale di Bologna. Vi sono però da affrontare le immediate ricadute su lavoratrici e lavoratori, ad esempio il pagamento della Cigs per i lavoratori dei punti vendita Tre Stelle e il pagamento della solidarietà per tutti gli altri lavoratori di Mercatone Uno.
È per questo che riteniamo necessaria l’apertura di un tavolo sia con l’azienda che con le massime istituzioni, a cui chiederemo di farsi garanti della salvaguardia di lavoratrici e lavoratori.
I massimi vertici aziendali, le istituzioni, i commissari nominati dal tribunale, non potranno prescindere dal diritto dei lavoratori ad essere rappresentati e tutelati.
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